Comunicati stampa

ARTIGIANATO COMASCO IN SOFFERENZA, MA E’ FORTE LA VOLONTA’ DI RIALZARSI
Roberto Galli, Presidente di Confartigianato Como: è necessario un cambio di passo nel sostegno alle imprese per aiutarle a trainare il Paese fuori dalla crisi

15 maggio 2021

Più volte ho sottolineato la gravità della situazione che stanno vivendo diversi settori dell’artigianato nella nostra provincia e i dati resi noti dalla Camera di Commercio, hanno purtroppo confermato un trend negativo dal quale è necessario smarcarsi quanto prima, cavalcando la grande forza di volontà e resilienza dimostrate dagli imprenditori in questi mesi così duri.

Roberto Galli Presidente di Confartigianato Como non sfugge dalla realtà fotografata dall’analisi congiunturale del 1° trimestre 2021, che rispecchia il periodo molto difficile che l’artigianato comasco sta attraversando, a differenza del territorio lecchese che ha invece registrato confortanti segnali, ma è anche consapevole che la resistenza delle imprese, messe di fronte a prove durissime, stanno cercando di risollevare le loro sorti.

I cali di produzione, ordini e fatturato - evidenzia Galli - sono in linea con la media regionale e con i dati del comparto industriale e sottolineano come il distretto tessile, abbia subito più di altri la crisi pandemica ancora in atto, e come stia faticando a risollevarsi proprio perché ha risentito delle chiusure commerciali, della contrazione del mercato interno ma soprattutto di quello estero, della cancellazione di missioni e fiere che hanno di fatto decimato le relazioni con la clientela straniera. Ogni segmento della filiera ha sofferto pesantemente questa condizione.

Così come altri settori, dal trasporto persone, alla stampa grafica ad alcune attività di servizio e quelle legate alla filiera del turismo, hanno il bisogno impellente di iniezioni di fiducia e aiuti più sostanziosi per rialzarsi da questa batosta.

Per aiutare la forza di volontà degli imprenditori, che da sola non basta, – ribadisce Galli - sono necessari ristori che, in altre occasioni ho sottolineato, non si basino sulle percentuali fisse delle perdite. Differenziare il 30 o il 33% di perdite per rientrare nei ristori, non ha senso rispetto ad un’azienda che ha perso il 29 o il 28% che dovrebbe essere invece sostenuta da contributi altrettanto corrispondenti alle perdite.

Aggiungo poi, una delle note più importanti sulla quale mi sono soffermato più volte, e cioè lo slittamento dei termini della moratoria sui crediti per le imprese. Gli effetti della pandemia sono ancora evidenti oggi ed è necessario mettere in campo e al più presto, tutti gli strumenti possibili, quello del credito, soprattutto se è agevolato dall’assenza di burocrazia, può trasformarsi veramente in un volano importantissimo per la ripresa degli investimenti.

Accolgo poi con grande favore la sollecitazione del Presidente della Camera di Commercio Galimberti di fare squadra fra territori. Sono più che convinto che le politiche economiche e di sviluppo, nonché di sostegno dell’economia locale diffusa, devono fare leva sulla convergenza degli obiettivi di rilancio tra autonomie funzionali e sistemi delle imprese, proprio perché la correlazione fra diversi settori è oggi più che mai sostanziale. Pensiamo solo ai collegamenti sempre più stretti tra produzione e turismo per non parlare di tutta la filiera dei servizi.

Ribadisco però – conclude Galli - che dal Governo centrale ci aspettiamo un cambio di passo più consistente nell’aiutare le imprese a trainare il Paese fuori dalla crisi pandemica. Sia per quanto riguarda il piano vaccinale che risulta determinante per una “riapertura” definitiva, sia per risolvere le ferite profonde che diverse comparti stanno cercando di curare ancora oggi.





57_CS_Confartigianato_congiuntura_il commento del Presidente Galli.docx

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