1. La Legge di Bilancio 2022 ha prolungato fino al 31 dicembre 2025 lo stanziamento di contributi e agevolazioni volti a incentivare gli investimenti in tecnologie funzionali alla trasformazione innovativa e digitale delle imprese italiane, secondo il modello Impresa 4.0. Che cosa si intende però esattamente per Tecnologia 4.0?
Tecnologia 4.0 è una terminologia utilizzata per raggruppare tutte quelle innovazioni tecnologiche volte al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Esse, ad esempio, possono essere i sistemi domotici nelle case, volti a semplificare e rendere più sostenibile la quotidianità oppure per quanto riguarda il mondo dell’industria permettono di creare nuovi modelli di business, aumentare la produttività degli impianti e migliorare la qualità dei prodotti. Tendenzialmente con 4.0 si intendono tutte quelle tecnologie in grado di creare interazioni smart tra oggetti, persone e ambienti.
2. Che ruolo giocano oggi le tecnologie 4.0 nel rendere un’azienda competitiva?
Sicuramente l’implementazione di queste innovazioni porta innumerevoli vantaggi, soprattutto “efficientamento dei processi” che può tradursi in tantissime migliorie: poter tener traccia delle tempistiche di produzione in maniere precisa e puntuale, avere macchine connesse in grado di esporre le proprie performance e il proprio stato, migliorare la qualità del frutto del proprio processo che sia un prodotto o un servizio, creare un ambiente di lavoro più sicuro per le proprie risorse, ecc….
Le tecnologie che consentono di realizzare questo sono diverse. Si passa da sensori ambientali, a tecnologie di telecomunicazione a bordo macchina, o ancora a dispositivi tecnologici indossabili (wearable), a integrazione di sistemi (system integration), alla comunicazione digitale dinamica e remota (digital signage) e a tante altre che vengono selezionate e validate per il singolo caso.
3. Quali sono le aree dove è più necessario intervenire nelle imprese del territorio?
Sicuramente quando parliamo di Como, parliamo soprattutto di tessile e per far tornare le nostre imprese a essere competitive bisogna lavorare su qualità e riduzione degli sprechi. Per far questo, per rendere le nostre aziende competitive sul mercato, dobbiamo lavorare sulla certificazione di processi/prodotti ad alto valore aggiunto e il monitoraggio della produzione, due ambiti dove la 4.0 grazie all’IoT – Internet delle Cose- può essere un braccio armato in grado di portare risultati sorprendenti.
Sicuramente uno degli ambiti di maggiore interesse è la “connessione delle macchine di produzione” e il “tracciamento” del processo produttivo. Queste due funzionalità sono abilitate da tecnologie figlie dell’IoT.
L’automazione e la digitalizzazione dei processi di lavoro stanno cambiando molto le esigenze in termini di HR. Nel futuro le aziende avranno sempre più bisogno di “manutentori macchina” in grado di saper programmare su specifici linguaggi, ma allo stesso tempo mettere mano a circuiti elettrici. Un’altra figura interessante che si sta delineando è il “data scientist” colui che legge i dati generati per crearne vantaggio competitivo ed infine gli “Innovation manager”, figure che conoscono il mondo digitale del futuro e si fanno portatori pionieristici delle tecnologie in azienda.
Purtroppo, gli imprenditori del nostro territorio comasco sono ancora un po’ restii all’innovazione, quello che consiglio sempre è:
1. la tecnologia è per tutti, usciamo dal concetto che è appannaggio solo di determinati business o tagli d’impresa. Nel mio lavoro gestisco piccole SAS fino a multinazionali corporate. Cambiano le esigenze e gli approcci ma spesso il desiderato, il risultato finale richiesto è sempre il medesimo.
2. La tecnologia porta risparmio, se si investe nella digitalizzazione c’è sempre un ritorno che può essere d’immagine, economico o di tempo. Non ho ancora visto un progetto che non abbia portato frutti.
3. Sfruttate le innumerevoli agevolazioni presenti. Il governo italiano sta spingendo molto sulla digitalizzazione e spesso si riescono a fare investimenti con risparmi che gravitano da un minimo del 30% fino al 70-80%.
4. Infine quello che invito sempre a fare è “guardatevi intorno”. Un imprenditore al giorno d’oggi che pensare di restare ancora al passato è purtroppo una persona miope, basta guardarsi intorno per capire quanto il mondo sia cambiato: gli acquisti sono per la maggior parte digitali, la nostra vita è influenzata da profili digitali, paghiamo digitalmente, facciamo la spesa digitalmente, paghiamo le multe e le bollette digitalmente. Quello verso il digitale è un cambiamento che TUTTI dobbiamo affrontare. Un imprenditore ha la responsabilità di mantenere la sua azienda al passo con i tempi.
A cura di Filippo Gerbino
A cura di Ylenia Galluzzo